sabato 20 giugno 2009


Il pezzo del puzzle col tuo zigomo destro che me lo ritrovo ovunque. I tuoi occhi di fretta, i nostri anni con la rincorsa. Pensavo semplicemente che non sarei mai partito. Che un modo tanto alla fine si trova. E poi mi ritrovo a gesticolare al finestrino e a farti le facce tanto tu eri inconsolabile. E mi tieni anche il muso come fosse colpa mia. Mi scaraventi contro gli insulti, i pianoforti, i polmoni, i singhiozzi. “Se muori ti dissotterro e mi ci siedo accanto. Ti leggo il libro delle frasi d’amore e mi ci piscio dalle risate”. Con la radio spenta c’avevo un vuoto nucleare sulla strada del ritorno. Non mi andava di sentire la prima cosa a caso. Non mi andava di sentire praticamente nulla. A casa mi sono messo sul letto. Mi sono svegliato con la luce del sole del pomeriggio dietro alle persiane. Devo aver capito in qualche modo che non c'eri.


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